Vittorio Sgarbi – Critica all’opera “Senso di colpa”

La figura, in una composta posa accademica e con le mani al volto in segno di vergogna, è additata dal tripudio di mani intorno. Sono le ossessioni del senso di colpa, quell’unico fardello, per dirla alla Anais Nin, il cui peso è insopportabile nella solitudine più intima. La brutale luce accecante che colpisce il soggetto, non illumina e non riscalda, ma ne svela, senza pietà alcuna, il raccoglimento nel dolore.